Descrizione
Lo si consiglia tra la 22^ alla 25^ settimana di gravidanza.
Informazioni
Si esegue a vescica vuota, con una sonda addominale. Si utilizza sempre un ecografo di altissima qualità, fornito inoltre di un doppler pulsato, un ecocolor doppler ed un energy color doppler. Raramente, solo se il ginecologo che esegue l’esame lo ritiene necessario se la gravidanza e’ compresa tra la 13^ e la 16^ settimana , si utilizza per quesiti specifici, una sonda transvaginale. Non è fastidioso, ma è lungo.
Può durare oltre mezz’ora. L’esame presenta il suo maggiore valore diagnostico dopo la 22^ settimana di gestazione, fino alla 25^. Esso, di regola, non va eseguito in altri periodi, ma in casi particolari, ove esista un fondato sospetto di cardiopatia fetale, può essere eseguito anche prima, addirittura per via transvaginale. Il piu’ delle volte non deve essere ripetuto ma può richiedere un consulto con un cardiologo pediatra, ciò è assolutamente indicato se da questo esame emergesse una problematica malformativa complessa.
Si tratta della sola metodica, oggi disponibile, nel riconoscere cardiopatie fetali in utero. Pur non potendosi riconoscere tutti i difetti cardiaci si è in grado di accertare la quasi totalità di quelli maggiori (le cosiddette cardiopatie “critiche”) e di suggerire all’equipe perinatologica il miglior metodo di assistenza. L’esame assicura inoltre un buona mappatura anche di quelle “minori”, con i limiti dovuti alle piccole dimensioni di taluni difetti interventricolari. Questi però hanno uno scarso valore clinico. L’esame è inoltre impiegato in aritmologia fetale per studiare i difetti di ritmo e conduzione, e monitorizzare l’eventuale comparsa di uno scompenso cardiaco in utero.
In quale misura questo esame dipende dall’esperienza e dalle capacità dell’operatore: in misura totale. Tale esame è affidato esclusivamente ad un operatore molto esperto. Solitamente e’ un cardiologo pediatra che si occupa di cardiologia fetale.